28/400, 24/415, 22/410 ecc. ecc. Chi lavora nell’imbottigliamento avrà senza dubbio sentito nominare più di una volta queste sigle. In pratica esse identificano i colli delle bottiglie dotate di filetto ad avvitamento ed i loro relativi tappi.
Si usano per capire la compatibilità tra flacone e capsula quando questi due componenti sono fabbricati da produttori differenti, come nella maggior parte dei casi.
Cominciamo a spiegare il significato vero e proprio dei numeri.
Ad esempio nella sigla 28/410, il numero 28 indica il diametro esterno del filetto, mentre il 410 ne indica l’altezza.
Attenzione però, in quanto sono numeri empirici, creati come riferimento per identificare una determinata categoria, per cui non hanno una corrispondenza con le unità di misura convenzionali, o quasi. Dico quasi perché il numero che esprime il diametro è simile alla misura in mm. infatti nell’esempio precedente il 28 indica diametri molto vicini o uguali a 28 mm (in misure che possono variare dai 27 ai 29 mm). L’altezza invece non ha alcuna corrispondenza metrica ed i numeri 400, 410 e 415 indicano i giri di filetto attorno al collo del flacone o al corpo della capsula.
Filetti dallo stesso diametro ma di altezze diverse. Da destra verso sinistra:
28/415 – 28/410 – 28/400
Quindi come si verifica la compatibilità? In maniera molto semplice, ovvero provando materialmente la capsula con il contenitore. Purtroppo non c’è altro sistema. E non bisogna fidarsi nemmeno di disegni tecnici o accurate descrizioni.
Se cercando su qualche catalogo o sito web si trova un tappo, che attraverso queste sigle può andare bene con la propria bottiglia, o viceversa, non resta che cercare di farsi spedire qualche campione da provare.
Ed è qui che poi si manifestano le sorprese. Cioè, o può andare tutto bene e si sarà trovata la soluzione a tale ricerca, oppure accadranno queste problematiche:
filetti che avvitando scattano verso l’ultimo giro (praticamente girano all’infinito senza effettuare il serraggio).
Capsule che una volta serrate rimangono storte rispetto al collo del flacone, con i relativi rischi riguardo la tenuta.
Tappo che avvita storto su flacone a causa di incompatibilità tra le misure dei due elementi
Sigilli di garanzia che non si rompono quando si procede allo svitamento.
Problemi di tenuta ermetica a causa, o di tettarelle dalle misure più piccole rispetto al diametro interno del collo del contenitore.
Tappi troppo alti che non arrivano a completare l’avviamento totale sulla bocca del flacone, perché toccano già prima sul corpo del contenitore
Capsula troppo alta che tocca prima sulla spalla del flacone, non permettendo alla tettarella di imboccare l’interno collo
Questi difetti, che si possono rilevare anche nei gadgets, come già spiegato nel paragrafo precedente, non sono da imputare a nessuno dei due componenti. Perché saranno stati progettati per un apposito modello e non per una infinita serie di prodotti di marche diverse.
Certi tappi o pompette addirittura sono nati per contenitori di materiali diversi dall’HDPE, ad esempio in VETRO, in PET, in PVC, ecc.
Una bottiglia di POLIETILENE o POLIPROPILENE, a parità di misure con una realizzata nei materiali sopra menzionati, presenterà un avvitamento diverso. Sarà molto più morbido grazie alla flessibilità di questo tipo di plastica, rispetto alla rigidezza del VETRO o delle altre materie plastiche a lui similari.
Ve ne potrete rendere facilmente conto provando a schiacciare con le dita il collo di un flacone in HDPE rispetto ad uno in PET. Il primo con molta fatica lo piegherete, mentre per il secondo l’operazione sarà molto ardua, e, nel caso disponiate di una forza “sovrumana”, addirittura lo spaccherete.
Quindi anche noi quando vogliamo abbinare una nuova chiusura o un nuovo gadget ad un nostro contenitore, ne verifichiamo la compatibilità provando i campioni.
Ricordatevi sempre di non fidarvi solo delle sigle o del disegno tecnico allegato, ma della prova fisica e tangibile che voi stessi dovrete effettuare.
Nel caso in cui troviate una capsula o pompetta adatta al vostro caso, ma si verificano gli inconvenienti che ho menzionato sopra, non sperate di contattare il produttore e di riuscire a risolvere la situazione chiedendogli di fare chissà quale cambiamento.
Loro normalmente se ne lavano le mani, rispondendo che ciò è impossibile. Al tempo stesso vi suggeriranno o di cambiare flacone, oppure di chiedere al produttore dei contenitori di provvedere lui alla modifica. Perché il loro prodotto “è stato creato perfetto” e perciò non necessita di alcuna rettifica.
Purtroppo il più delle volte anche le aziende che fabbricano le bottiglie replicheranno nella stessa maniera.
Noi di ARTUSIO MATERIE PLASTICHE
rispondiamo che tutto si può fare, nulla è impossibile, però ci sarà da mettere in conto un costo per eseguire qualsiasi tipo di lavorazione per arrivare alla compatibilità dei due elementi. Perciò bisognerà valutare se il gioco vale la candela, cioè se i numeri delle vendite del prodotto saranno tali da ammortizzare tale spesa ed in quanto tempo.
Se l’idea fosse anche di nostro interesse, ci possiamo sobbarcare l’onere di tutto il costo, per offrire quella specifica soluzione ad altri nostri clienti.