Agli inizi si usavano come confezionamento i sacchi di nylon, pian piano con il passare degli anni, questo è andato sempre di più a scemare.
Sia per motivi legati a meno sprechi legati alla plastica, ma soprattutto perchè nei cartoni la merce rimane più ordinata e facile da impilare.
E Serve meno la “fatica dell’uomo” perchè con un traspallet e il muletto la fatica sparisce.
I cartoni, in base agli accordi con i clienti possono essere a rendere o perdere. Nella nostra attività cerchiamo di non sprecare nulla e di riciclare tutto il possibile. Le scatole, contenendo principalmente del gran volume, se utilizzate con un certo riguardo nelle fasi di apertura e stoccaggio, possono essere riusate più e più volte.
Anche con i sacchi facciamo lo stesso discorso, ma ovviamente più delicati e con più possibilità di rottura.
Essendo le bottiglie di plastica leggere ma molto voluminose, per il trasporto delle stesse sono necessari automezzi come furgoni e camion.
Quando negli anni 70 mio nonno iniziò questa attività, offrì correlato anche il servizio della consegna tramite un proprio autocarro. In quei primi anni la maggior parte dei nostri clienti era dislocata in due capoluoghi di regione, Torino e Genova, ed in minor misura nell’hinterland milanese.
Quindi una distanza pari a due centinaia di chilometri tra andata e ritorno per tutte queste destinazioni, facilmente percorribile in una mezza giornata. Con l’arrivo dei due figli nella ditta cominciarono ad esserci più di un mezzo pesante.
Papà infatti mi ha raccontato che nei primi anni 90, dopo aver terminato le superiori e svolto il servizio militare, è subentrato a tempo pieno nell’impresa.
Insieme al nonno ed allo zio, tutti e tre erano muniti della patente di guida del camion, e la ditta in quegli anni è arrivata a possedere tre automezzi, praticamente uno per socio.
La routine di quel periodo d’oro erano di media tre mezzi al giorno fuori in consegna, due alla mattina ed uno di pomeriggio. In questo modo rimaneva almeno sempre un titolare in azienda per supplire alle mansioni relative al coordinamento della produzione.
Tutto questo per un decennio. Poi in seguito alla malattia che si è portata via il nonno ed alla crisi degli anni 2000, i due titolari rimasti hanno poco per volta abbandonato questa attività, per dedicarsi al rilancio dell’impresa.
Mio padre mi ha fatto presente che quello che prima veniva offerto come un servizio, stava diventando troppo complicato da gestire, per molteplici fattori.
Il traffico sempre più congestionato, le lunghe attese di scarico nelle aziende più grandi e le nuove normative più stringenti legate alla guida, hanno portato alla conclusione che questo lavoro dovesse essere svolto da persone del mestiere.
Così si è deciso di procedere alla vendita di due dei tre autoveicoli, ormai fermi da qualche anno e di appoggiarsi a degli autotrasportatori esterni. Solo un camion è rimasto nell’azienda e serve per la gestione delle emergenze.
Al momento attuale la maggior parte del nostro business è concentrata in Piemonte e Liguria, ma annoveriamo clientela anche nel resto del Nord Italia, in Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Sicilia, Sardegna ed una realtà in Francia.
Per le regioni limitrofe alla nostra ci appoggiamo ad autotrasportatori e “padroncini” della zona, mentre per le tratte più lunghe ci affidiamo al servizio dei corrieri nazionali.
Data la sua specializzazione ARTUSIO MATERIE PLASTICHE collabora con imprese che difficilmente riescono ad acquistare in una sola volta quaranta metri cubi di flaconi, cioè il volume medio degli automezzi che generalmente adottiamo.
Quaranta metri cubi di volume ad esempio corrispondono a circa sedicimila bottiglie da un litro. Se si trattasse di una sola consegna a carico completo il costo del trasporto sarebbe ottimizzato al massimo.
Questa opzione ideale per noi raramente è possibile, e per servire al meglio i nostri clienti, cerchiamo di riempire gli autocarri con più distribuzioni, in maniera da ammortizzare al meglio la spesa e ridurre le imissioni. Risulterà sempre più dispendiosa rispetto ad una consegna unica per via del maggior tempo impiegato, ma almeno si riescono a tenere sotto controllo gli altri due parametri fondamentali, cioè chilometraggio e volume.
Tutto questo si riesce ad ottenere nelle due/tre regioni a noi vicine, poichè lì abbiamo concentrato il maggior numero di clienti.
Per il resto del territorio, avendo una clientela più sparsa, risulta impossibile completare il volume dei camion, per cui l’unica soluzione più pratica sono i corrieri nazionali, anche se più cari.
Per completare il discorso delle spedizioni, in base all’esperienza acquisita, con gli autotrasportatori c’è una migliore garanzia che la merce arrivi a destinazione integra e conforme alla partenza, perché questi padroncini non effettuano trasbordi.
Quando li si chiama, i nostri flaconi, che siano imballati in sacchi sfusi o in cartoni su pedana, vengono caricati e sistemati dal nostro staff. Dopo di chè partono alla volta del cliente finale, dove verranno definitivamente scaricati presso la sua sede.
Con i corrieri nazionali, abbiamo imparato a nostre spese che la merce deve essere tassativamente imballata su pedana e mai in scatole sfuse o ancor peggio in sacchi. Con i continui trasbordi che effettuano da un mezzo all’altro, uniti al dilagante menefreghismo degli addetti preposti, rischiano sia di rovinare che di perdere le confezioni non pallettizzate
Spesse volte i nuovi clienti acquisiti si occupano loro del ritiro delle bottiglie, tramite dei loro spedizionieri, e per risparmiare qualcosa, ci richiedono confezioni sfuse. Opzione alla quale puntualmente ci opponiamo, per cercare di salvaguardare nel migliore dei modi i loro acquisti.